Principali indicatori di performance
Nella
tabella
sono
esposti
i
risultati
rettificati
al
fine
di
rappresentare
l’andamento
gestionale
del
Gruppo
al
netto
di
eventi
non
ricorrenti
e
non
afferenti
alla
gestione
caratteristica,
nonché
degli
effetti
derivati
dall’applicazione
del
principio
contabile
internazionale IFRS 16.
Nell’esercizio
2022
i
risultati
sono
rettificati
principalmente
per
la
depurazione
degli
impatti
legati
all’IFRS
16.
In
particolare,
per
quanto
concerne
gli
impatti
derivanti
dall’IFRS
16
si
rilevano:
(i)
180,1
milioni
di
Euro
sull’EBITDA
per
riflettere
i
canoni
d’affitto,
(ii)
22,9
milioni
di
Euro
di
maggiori
costi
netti
sull’EBIT
in
seguito
allo
storno
degli
ammortamenti
per
157,2
milioni
di
Euro,
e
(iii)
13,1
milioni
di
Euro
di
minori
costi
netti
sul
Risultato
dell’esercizio
Reported
per
effetto
dello
storno
di
39,1
milioni
di
Euro
riferibili
agli
oneri
finanziari
netti
e
3,1
milioni
di
Euro
di
maggiori
imposte.
Infine,
(iv)
la
posizione
finanziaria
netta
è
rettificata
per
1.035,3
milioni
di Euro di minori passività.
L’EBITDA
dell’esercizio
2022
risulta
inoltre
rettificato
per:
(i)
35,5
milioni
di
Euro
di
differenze
cambio
positive
nette
per
copertura
a
termine
su
acquisti
di
merci
in
valuta,
riclassificate
da
“Oneri
e
(Proventi)
finanziari
netti”
alla
voce
“Acquisti
di
materie
prime,
di
consumo
e
merci”;
(ii)
4,4
milioni
di
Euro
relativi
principalmente
a
spese
straordinarie
direttamente
riferibili
all’emergenza
COVID-
19;
(iii)
1,9
milioni
di
Euro
di
costi
riferibili
ai
piani
di
stock
option
(costi
non-cash)
e
(iv)
altri
costi
netti
one-off,
anche
per
la
fase
di
start-up di alcuni business esteri.
Altri
elementi
di
rettifica
che
hanno
impattato
l’EBIT
ed
il
risultato
prima
delle
imposte
sono
relativi
a:
(i)
costi
legati
all’ammortamento
di
beni
intangibili
emersi
per
effetto
di
purchase
price
allocation
(PPA)
di
passate
business
combination
per
8,5
milioni
di
Euro,
e
(ii)
proventi
finanziari
rettificati
per
18,3
milioni
di
Euro
relativi
principalmente
a
differenze
cambio
da
valutazione
delle
poste
in
valuta
anche
rispetto
agli
strumenti
derivati
forward
e
da
differenze
cambio
realizzate
(quest’ultime
riclassificate
alla
voce “Acquisti di materie prime, di consumo e merci”).
Infine
il
Risultato
dell’esercizio
Rettificato
risente
delle
imposte
ricalcolate
a
seguito
dei
menzionati
aggiustamenti,
comportando
maggiori oneri per 8,1 milioni di Euro.
Nell’esercizio
2021
i
risultati
erano
rettificati
principalmente
per
la
depurazione
degli
impatti
legati
all’IFRS
16.
In
particolare,
per
quanto
concerne
gli
impatti
derivanti
dall’IFRS
16
si
rilevavano:
(i)
199,3
milioni
di
Euro
sull’EBITDA
per
riflettere
i
canoni
d’affitto
al
netto,
principalmente,
dell’impatto
relativo
alle
rinegoziazioni,
attivate
a
seguito
della
pandemia,
di
competenza
dell’esercizio,
(ii)
51,9
milioni
di
Euro
di
maggiori
costi
netti
sull’EBIT
in
seguito
allo
storno
degli
ammortamenti
per
147,3
milioni
di
Euro,
e
(iii)
5,2
milioni
di
Euro
di
maggiori
costi
netti
sul
Risultato
dell’esercizio
Reported
per
effetto
dello
storno
di
43,4
milioni
di
Euro
riferibili
agli
oneri
finanziari
netti
e
3,3
milioni
di
Euro
di
minori
imposte.
Infine,
(iv)
la
posizione
finanziaria
netta
era
rettificata
per
964,0
milioni
di Euro di minori passività.
L’EBITDA
dell’esercizio
2021
risultava
inoltre
rettificato
per:
(i)
2,5
milioni
di
Euro
di
differenze
cambio
positive
nette
per
copertura
a
termine
su
acquisti
di
merci
in
valuta,
riclassificate
da
“Oneri
e
(Proventi)
finanziari
netti”
alla
voce
“Acquisti
di
materie
prime,
di
consumo
e
merci”;
(ii)
6,6
milioni
di
Euro
relativi
principalmente
a
spese
straordinarie
direttamente
riferibili
all’emergenza
COVID-
19; (iii) 1,2 milioni di Euro di costi riferibili ai piani di stock option (costi non-cash) e (iv) altri costi netti one-off meno significativi.